POSTUROLOGIA
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articolo dicembre 2008
DISTURBI DELLA STATICA, SQUILIBRIO POSTURALE E DOLORI ARTRO-MUSCOLARI
I dolori di origine vertebrale e reumatica sono per la loro frequenza, ben conosciuti. Quattrocento anni prima di Cristo, Ippocrate attirava già l`attenzione sulle patologie provocate da stati difettosi della colonna vertebrale. Da una statistica americana, il 93 % degli individui hanno sofferto, soffrono o soffriranno alla schiena; è interessante constatare che il 93 % degli individui presentano uno squilibrio tonico-posturale. Alla luce di queste cifre, è evidente che il problema dei dolori vertebrali e reumatici è lontano dall`essere risolto. Questi sono tuttavia uno dei motivi più frequenti che conducono un individuo a consultare il proprio medico. Ora, se i farmaci antalgici, gli antiinfiammatori possono avere un`azione sul dolore e sull`infiammazione, essi non hanno nessuna azione sulla componente meccanica del dolore, così le terapie come l`agopuntura, l`omeopatia, le manipolazioni vertebrali, la mesoterapia, etc... sono spesso un complemento efficace, ma nessuna di esse tratterà realmente la componente meccanica del dolore. Alla luce dei lavori recenti, i disturbi della statica sembrano essere una delle principali cause dei dolori vertebrali e connessi. La prova è che l`85 % dei pazienti trattati con metodi eziologici vedono i loro dolori sparire. Il responsabile, è il sistema tonico posturale, che sregolato dà informazioni inesatte provenienti dai suoi recettori periferici, soprattutto l`occhio, i denti e il piede. Il Sistema Tonico Posturale o Sistema Posturale Fine (nuclei vestibolari, formazione reticolare e cervelletto) è un sistema automatico di regolazione dell`equilibrio. La regolazione dell`equilibrio avviene attraverso la regolazione di riflessi posturali che determinano delle oscillazioni posturali di piccola ampiezza (tra 0 e 4 gradi) che permettono di mantenere fisiologicamente la proiezione a terra del baricentro su una piccola superficie dello statokinesigramma misurata tra 50 e 200 mm2. Quando le oscillazioni posturali superano il range di 4 gradi e la superficie dello statokinesigramma supera i 200 mm2 significa che i riflessi posturali vengono regolati in modo poco preciso: il soggetto ha disturbi dell`equilibrio e quindi utilizza una strategia di equilibrazione instabile e ad alto costo energetico detta fuori dal Sistema Posturale Fino o sindrome da deficienza posturale. Classicamente si riteneva che i fattori di rilevanza patogenetica nel determinare queste sindromi da deficienza posturale fossero prevalentemente patologie otoneurologiche; in effetti si è a lungo pensato che l`equilibrio del corpo nello spazio fosse sotto la dipendenza dell`orecchio interno; ciò è parzialmente vero nel movimento, ma è totalmente falso nella statica pura, dove il compito maggiore sarà a carico degli esterocettori e dei propriocettori del Sistema Tonico Posturale, come è stato dimostrato dalla posturologia clinica, che ha permesso di evidenziare che nella maggior parte dei casi l`etiologia di tali disturbi dell`equilibrio (e della postura in genere) è una semplice deficienza dei recettori periferici. Il Sistema Posturale Fine (SPF) per poter integrare in modo corretto i riflessi posturali deve poter ricevere correttamente le informazioni che gli arrivano dalla periferia sensitiva e sensoriale, ovvero le afferenze visive, labirintiche, stomatognatiche, esterocettive podaliche, propriocettive ed introcettive (muscolatura extraoculare, sotto-occipitale, lombo-sacrale, meccanocezione durale e viscerocezione). Quando uno o più di questi recettori inviano segnali disturbati (tali deficit sensoriali vengono detti disfunzioni propriocettive o parassiti informazionali) il SPF non riceve più informazioni sufficientemente pulite per integrare correttamente i riflessi posturali, l`equilibrio e la postura. Interessarsi al Sistema Tonico Posturale significa ricercare la causa meccanica del dolore e questo andrà oltre il quadro dei dolori vertebrali per inglobare tutte la patologie che fanno intervenire uno squilibrio tonico-posturale. Il Sistema Tonico Posturale (STP) sarà dunque implicato in: - dolori a componente vertebrale; - dolori a componente statica (piedi, ginoc-chia, anche...); - dolori reumatici nei quali la componente statica sembri preponderante; - le deformazioni della colonna vertebrale: attitudine scoliotica, scoliosi, cifo-scoliosi, etc.; - patologie sportive dove gli incidenti a ri-petizione, e la ridotta performance o la non progressione nonostante l`allenamento, sono in rapporto con uno squilibrio del STP; - le tendiniti; - le ernie discali: per il chirurgo rappresentano una causa, per il posturologo/osteopata l`ernia del disco rappresenta la conseguenza di tensioni oblique su un disco esercitate nel corso degli anni. La cura di questa ernia, qualunque sia la tecnica, deve sempre accompagnarsi ad una correzione del Sistema Tonico Posturale. Nel caso contrario, la tensione obliqua si trasferirà al livello superiore o inferiore provocando quindi le recidive, oppure sulle articolazioni posteriori spiegando i dolori che sopraggiungono a distanza dall`intervento. Le sindromi da deficienza posturale ben conosciute in campo oculistico, otoneurologico, posturologico, osteopatico e chiropratico per la loro frequente etiologia meccanocettiva durale (strain durali a seguito di colpi di frusta, traumi cranici, traumi emozionali o altro), interessano: - l`ortopedico, il fisiatra , l`osteopata e il chiropratico, per la loro importanza etiopatogenetica nel determinismo di patologie di origine muscolare come rachialgie, scoliosi antalgiche e processi degenerativi della colonna e degli arti; - l`otorinolaringoiatra, il neurologo e lo psi-cologo, per il ruolo che svolgono nel causare pseudovertigini, ipoacusia, acufeni, difetti di localizzazione spaziale, difetti di concentrazione, perdita di memoria, astenia, ansietà, depressione; - l`oculista, per il ruolo che svolgono nella genesi di molti disturbi oftalmologici funzionali come ambliopie, astenopie o scotomi direzionali; - l`ortodontista e il gnatologo, per il ruolo che giocano nel provocare alterazioni del tono della muscolatura oro-facciale (spasmi dei muscoli dell`ATM e alterazioni della postura linguale e labiale). Tali disfunzioni neuromuscolari oro-facciali sono un fattore importante nella comparsa di: - malocclusioni (ogni dismorfosi dento-fac-ciale è mantenuta e aggravata, e spesso causata dalle disfunzioni oro-facciali che l`accompagnano); - parafunzioni e bruxsismo, responsabili del-l`ipertono dei muscoli elevatori della mandibola con riduzioni dello spazio libero e disfunzione dell` ATM. Nella moderna ortodonzia e gnatologia posturologica, pertanto, il trattamento etiopatogenetico delle malocclusioni, delle disfunzioni dell`ATM di origine muscolare e delle disfunzioni oro-facciali e parafunzioni (classicamente trattate con tecniche mioterapiche e fisioterapiche) passa spesso attraverso il trattamento di queste sindromi da deficienza posturale. Tali sindromi, se non trattate prima di iniziare la correzione ortodontica (specialmente con apparecchi fissi), possono essere responsabili di allungamenti dei tempi del trattamento, di inspiegabili recidive e di patologie iatrogene indotte dal trattamento multibande, come per esempio, click articolari, emicranie, cefalee di tensione, vertigini, cervicalgie, lombalgie, scoliosi antalgiche. Torniamo quindi a ripetere che il responsabile di tante patologie è il Sistema Tonico Posturale, sregolato da informazioni sbagliate da parte dei suoi recettori periferici che sono principalmete: l`occhio, il piede, l`apparato stomatognatico, la pelle, i muscoli e le articolazioni. Quindi il disturbo statico è alla base delle tensioni meccaniche che siano in compressione, in distrazione, in rotazione, in torsione, a forbice, etc...; queste tensioni possono essere localizzate a livello articolare, capsulare, osteo-legamentoso, muscolare, aponevrotico, etc... Le conseguenze quindi comporteranno: - comparsa di dolori in tempi più o meno brevi; - rigidità e contratture. Le limitazioni dei movimenti articolari favoriscono l`artrosi (la vita è movimento A.T. STILL ). Limitazioni e contratture riflesse provocano una diminuzione di rendimento a livello muscolare, un esaurimento delle riserve di glicogeno, un`acidosi. Nello sportivo questo è il terreno per i crampi e per le tendiniti. Allo stesso modo le tensioni oblique provocano in tempi più o meno lunghi blocchi vertebrali funzionali. Si comprende dunque ora che i trattamenti abituali come la chinesiterapia, gli antalgici, gli antiinfiammatori non possono essere completamente soddisfacenti : infatti si rivolgono alle conseguenze e non alle cause. Quanto alle tecniche manipolative, azioni meccaniche che agiscono sugli spostamenti vertebrali, non sono eziologiche salvo che nel caso di blocco traumatico. Nella maggior parte dei casi lo spostamento vertebrale è dovuto a squilibri muscolari di tipo statico, dunque funzionale, ciò spiega le recidive e la necessità di ripetere le sedute; quindi è adesso comprensibile perchè terapie come l`omeopatia, la mesoterapia, l`agopuntura possono essere d`aiuto, ma solo il trattamento delle cause meccaniche permetterà di ristabilire il paziente. Le conseguenze nei diversi distretti sono anche a livello neuromuscolare e micro-circolatorio, spiegando in particolare i dolori non sistemizzati e accentuati in certi territori, così come le complicanze post-traumatiche e post-chirurgiche: - sindromi algo-neuro-distrofiche; - ritardi di consolidamento; - pseudoartosi e ritardi di cicatrizzazione. Per funzionare normalmente le articolazioni vertebrali posteriori hanno bisogno di un angolo sacrale di 32°, di un disco L3-L4 strettamente orizzontale, di tensioni muscolari equilibrate, di curvature armoniose; nel momento in cui esiste uno squilibrio tonico-posturale queste condizioni non sono più rispettate e le tensioni appaiono. Tutti i disturbi statici intervengono, a livelli differenti, nella genesi delle patologie dolorose e non; il solo trattamento eziologico consiste nel riprogrammare il Sistema Tonico Posturale. Per ciò che riguarda l`artrosi, a parte il terreno e l`alimentazione, le tensioni meccaniche, associate alla diminuzione di ampiezza dei movimenti e ai disturbi microcircolatori locali, interverranno nella genesi del fenomeno artrosico. Si ha torto se si pensa che è l`artrosi che fa soffrire; il responsabile dei dolori è piuttosto lo squilibrio statico responsabile della genesi artrosica. Tutte queste tensioni sono legate ad uno squilibrio statico; il responsabile è il sistema tonico posturale sregolato da informazioni patologiche che partono dai suoi recettori periferici. Il Sistema Tonico Posturale è correlato in modo specifico ai seguenti sistemi: - l`occhio: due tipi di patologie possono es-sere alla base di uno scompenso posturale: quelle che fanno intervenire una propriocezione sensoriale (disturbi della rifrazione) e quelle che fanno intervenire la propriocezione muscolare extra-oculare (difetti di convergenza). In questi casi i metodi di analisi e di correzione fanno intervenire nozioni nuove basate sulla moderna neurofisiologia; - i denti: a questo livello due tipi di pro-priocezione possono disturbare il sistema tonico posturale: i focolai dentali reattogeni e gli squilibri dell`apparato masticatore (che alterano la fisiologia del Meccanismo Cranio Sacrale - concetto su cui si basa l`osteopatia craniale). - il piede: interviene comunque negli squilibri posturali; in effetti se non è causativo è comunque adattativo in tutti gli altri casi, qualunque sia l`origine dello squilibrio. Rappresenta il collegamento tra il disturbo posturale ed il suolo; vero sistema tampone terminale, compensa tutti i disturbi posturali. Il piede adattativo sarà in un primo tempo reversibile, mentre in un secondo tempo si potrà fissare come un vero meccanismo lesionale, se non se ne rimuove la causa, rendendo la sua correzione obbligatoria. Esiste un tipo frequente di piede: é il piede misto il quale associa sia un fattore adattativo che un fattore causativo. Tutti questi tipi di piede devono essere analizzati, considerati e trattati differentemente.
I metodi terapeutici sono quindi adattati alla moderna neurofisiologia: reinformazione propriocettiva, esterocettiva e bioenergetica.
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