piero ranaudo  
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Osteopatia Kos

Kos, isola egea dove nacque Ippocrate e Santuario di Asclepio, Dio del conforto, del sollievo e del risanamento. 
Negli ultimi decenni il controllo delle particelle dell’atomo e dell’energia magnetica ha contribuito a sviluppare nella medicina diagnostica importanti scoperte che di anno in anno si rendono obsolete in onore a quelle successive; mentre Ippocrate, oltre duemila anni fa, leniva dolori articolari, muscolari e viscerali riposizionando le vertebre con tecniche di medicina manuale che, nonostante si siano modificate nel corso dei secoli, hanno mantenuto la loro matrice terapeutica e filosofica, definita ed inserita attualmente nell’Osteopatia e nella chiropratica.  

Che cos’è l’Osteopatia?
Disciplina dell’arte di guarire, l’Osteopatia vede nell’apparato muscolo-scheletrico il riflesso delle condizioni di tutto l’organismo. L’Osteopatia è una medicina olistica che crede nell’essere umano come unità di corpo, mente e spirito e nella salute come stato naturale della persona. Studiando la postura, la dinamica del corpo e comunicando manualmente con i tessuti, l’osteopata raggiunge le cause profonde dei disturbi e vi pone rimedio. A.T. Still stabilisce che ogni forma di malattia, acuta o cronica, genera per effetto riflesso squilibri sull’apparato muscolo-scheletrico.Si concentra allora su struttura e meccanica del corpo e crea particolari tecniche manuali per ristabilire gli equilibri corporei. Il più importante dei principi dell’Osteopatia, afferma che il corpo ha tutte le risorse per guarire. Still scopre che un’articolazione bloccata o un’arteria ostruita possono ostacolare le forze di autoguarigione. Nasce così la malattia, che è sempre un fenomeno di adattamento del corpo ad una situazione critica, ma attraverso le manipolazioni i tessuti riprendono ossigeno e mobilità, e le energie della salute riparano ogni danno. 

Che cos’è la chiropratica?
Disciplina dell’arte di guarire, la chiropratica vede il paziente come un essere complessivo in relazione con il suo ambiente, e non secondo un punto di vista puramente chimico e organico. Per la chiropratica quindi, si tratta di cercare di fondare e mantenere l’attività fisiologica nelle condizioni migliori, correggendo le relazioni strutturali anomale nel corpo, in modo tale che questo possa utilizzare le proprie risorse biologiche per un ritorno a funzioni normali. L’interesse principale è rivolto all’integrità del sistema nervoso (specialmente il tronco cerebrale del midollo spinale e i nervi spinali stessi), perché esso coordina e integra tutte le funzioni principali del corpo in risposta a modificazioni interne ed esterne.

D.D. Palmer elaborando la teoria della “sublussazione vertebrale” (cioè un errato rapporto anatomo-fisiologico fra due o più vertebre) osserva che questa sottopone a tensione, deforma vertebre ed “irrita” i nervi spinali alternandone le funzioni nervose. Questo squilibrio va quindi eliminato attraverso tecniche manipolative manuali al fine di ridare mobilità alla colonna vertebrale.

Osteopatia o ……Chiropratica?

Entrambe si avvalgono di terapie manuali per ristabilire l’omeostasi del corpo. L’Osteopatia ha inoltre il pregio attraverso W.G. Sutherland (1873-1954), lo scopritore del Meccanismo Cranio-Sacrale, di essere una terapia elettiva per i bambini che a causa di traumi intrauterini, da parto o cadute durante l’infanzia possono manifestare sintomi che vanno dalla cefalea alla sinusite, dai disturbi del sonno alla difficoltà d’apprendimento scolastico, dalle distorsioni articolari recidivanti agli atteggiamenti scoliotici. La chiropratica ha il pregio, attraverso G.J. Goodheart nel 1964, lo scopritore della Kinesiologia Applicata, di poter valutare prima e dopo un trattamento, lo stato di salute di un paziente utilizzando la risposta (debole o forte) di un muscolo “campione”. Questo procedimento, oltre che verificare la relazione occlusione-piedi-postura, l’associazione muscolo-organo, la correlazione emozione stress-postura, è usato anche come terapia, perché un principio di base della Kinesiologia Applicata sancisce che il corpo è in grado di autocorreggersi e di autosostenersi. 

L’arte della terapia vertebrale è antica.
Io tengo in alta considerazione coloro che l’hanno scoperta, così come coloro i quali  mi  seguiranno,  generazione  dopo generazione, e con i loro lavori contribuiranno allo sviluppo della naturale arte di guarire. Il terapeuta competente e coscienzioso dev’essere sicuro della propria impressione, come della propria mano, quando questa si appresta a correggere una deviazione vertebrale nel malato che gli giace davanti sull’asse operativo. Nessun danno può aversi, se il trattamento viene effettuato correttamente”.(Opere di Ippocrate: le articolazioni)