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digiuno parole silenziosi banchetti consumate vocali senza senso consonanti stonate patate a colazione e mi addormento fra le labbra del pomeriggio sciupata in ginocchio nascosta piegata nella pelle del cielo un’arma da usare all’ombra del sole se evade l’amore bollente da ustione brucio e mi consolo col ghiaccio in bocca che raffredda all’istante ubriaca più il Chianti o il tuo sangue?
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