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tu che sei quella che io ritorno la terra ferma ad aspettare il giorno bruciare come il sole senza invecchiare l’artiglio dell’orgoglio che s’aggrappa al cuore perché ancora non mi chiami amore
ma io ti aspetto alla foce del sangue versato ogni volta che m’hai tradito
come il Mahatma bevo l’acqua del Gange nonostante inquinato
e mi lavo da ogni peccato perché sono il riflesso di tutte le troie che ti porti a letto
ma ancora ti amo e ti perdono perché sono il ritorno l’isola ferma ad aspettare il giorno il passo lento la tartaruga che sfida il vento la bocca aratro che nutre il tormento
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