|
|
|
LeneMarlinCantaStringendo LaSuaCaldaMagliaDiSabbia e confondo ancora ecstasy con aspirina; dal fondo del culo del televisore i kamikaze attaccano sempre al mattino, miliziani al calare del sole impasticcati di credo divino “se muoio di morte diventerò martire”, lampo accecante, luci di coca, crociati sniffati fra cosce puttane, per scudo vangeli e fughe sovrane; nella vista che perdo ritrovo l’udito, coi pezzi di carne rappezzo finestre e getto Kandinskij dal tetto del letto e le mie orecchie diventano rosse quando parlo di te, in cerca di pane, scovare tesori e schivare cecchini troppo vicini son la “munnezza” a trama di film, non può essere vero, i “caccia” attraversano il cielo, bambini immolati soldati, lancian granate; la voce rincorre la corda del timpano ucciso nel sogno dell’incubo, “non laverò più piatti d’altri” ed il tuo viso sarà cornice a questo appetito; se mi sfregi l’auto t’ammazzo almeno tre volte a sputi e calci, son “professore” imbalsamo arti, mozzo le teste di tutte le razze, coi marocchini sposati a occidente concimo fiori e giardini d’oriente spendiamo più soldi per creme e cibo animale che “fame e sanità mondiale” …mentre Lene Marlin cantava stringendosi alla sua calda maglia color sabbia
|
|