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ho raccolto una ruga per la strada del tuo viso quella che passa attraverso la voce la notte sveglia dietro la porta del suo ritorno a casa e poi per finta mi dicevi che non potevi riposare Dio era venuto in sogno a raccontare come in un giorno poteva costruire un mondo ma non respirare Antonio o tutti i figli sgozzati come conigli costretti emigrare al sud di ogni giornale dove c’è più rispetto per mucche e maiali che per le cervella del mio corpo morto lasciato in pasto in una via di Nassiriya banchetto nuziale di mosche e zanzare apostoli stolti e cristi in canottiera abbronzati e sudare con i fucili in prima fila nel sorriso incompreso del desiderio di farsi fotografare
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