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son la paura e ti vengo a cercare l’ape regina di tutto il tuo male il miele occultato dall’ape operaia perché sono stanca di questa vita da schiava la notte nel bosco con il trattore raccolgo i tuoi sogni senza fare rumore e lancio la tela con l’aiuto dei ragni quelli drogati dai propri bisogni ma il mio istinto animale ti riesce a trovare e spezza le gambe durante la messa riconosco il tuo odore in questo giorno di festa e quando tuo figlio coi suoi fratelli saranno rapiti da uomini folli pregherai il demonio di rompere il collo son la paura o forse l’oblio sono comunque il tuo paradiso un cane rabbioso che mastica ostia bestemmia e soffoca
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